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Normativa Europea e Nazionale
Normativa Europea e Nazionale
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Normativa Europea

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 riguardante gli obiettivi comunitari e le competenze chiave per l’attuazione delle politiche di lifelong learning (2006/962/CE)

Nell’ambito di tale direttiva, per quanto attiene alle competenze digitali, lo sviluppo ed il rafforzamento delle garanzie per l’esercizio del diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita ed alla mobilità anche professionale all’interno dell’Unione, rappresenta l’obiettivo principale di numerose azioni ed interventi comunitari, tutti finalizzati a sollecitare e stimolare i Paesi membri a potenziare ed intensificare il proprio impegno nella trasformazione dei rispettivi sistemi di istruzione e formazione e di certificazione degli apprendimenti in una logica che, superando il valore del titolo di studio o qualifica, sia centrata sulle competenze effettivamente acquisite.

 

Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e sociale europe el Comitato delle Regioni - Strasburgo, 23.11.2010 - COM(2010) 682 definitivo

Nell’ambito dell’agenda finalizzata ad aumentare i tassi di occupazione la Commissione europea individua quattro priorità fondamentali, tra cui la flessicurezza (nuove forme di flessibilità e sicurezza) del mercato del lavoro e la valorizzazione delle competenze necessarie all’esercizio di una professione.
In merito alla flessicurezza, la Commissione europea rafforza il valore delle strategie per l’apprendimento permanente e indica, in particolare, che i percorsi formativi devono “permettere la convalida dell'apprendimento non formale e informale ed essere basati sui risultati dell'apprendimento nonché sull'integrazione dei sistemi di orientamento scolastico e professionale”.
Per quanto riguarda la valorizzazione delle competenze necessarie all’esercizio di una professione, la Commissione europea sottolinea che:

  • “I sistemi di istruzione e formazione devono offrire la giusta combinazione di competenze, comprese le fondamentali competenze informatiche e trasversali”.
  • “Tenuto conto del ruolo trasversale delle competenze informatiche nell'economia, l'agenda digitale europea è un catalizzatore essenziale che può contribuire a dotare i lavoratori e i disoccupati in cerca di lavoro delle adeguate competenze informatiche, con azioni mirate a promuovere un'alfabetizzazione informatica di base per i cittadini meno qualificati, meno specializzati e più anziani nonché per i lavoratori delle PMI, ma anche a promuovere competenze avanzate e specializzate nel campo delle TIC per figure professionali specifiche quali gli specialisti delle TIC.”

La Commissione intende inoltre proporre nel 2011 una raccomandazione del Consiglio sull'identificazione, la registrazione e la convalida delle competenze acquisite al di fuori del settore formale dell’istruzione e della formazione, tra cui in particolare un passaporto europeo delle competenze che permetterà a ciascuno di registrare e presentare le competenze acquisite nel corso di tutta la vita.

Normativa Nazionale

Direttiva del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie del 19 dicembre 2003 “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle Pubbliche Amministrazioni” - pubblicata nella G.U. n. 31 del 7 febbraio 2004
Prevede che “le Pubbliche Amministrazioni, nella predisposizione o nell’acquisizione dei programmi informatici privilegino …. soluzioni informatiche che, in assenza di specifiche ragioni contrarie, rendano i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore o da un’unica tecnologia proprietaria” (Direttiva Ministro - Innovazione 19 dic 03)

Accordo Stato–Regioni del 15 gennaio 2004 riguardante la definizione degli standard formativi minimi relativi alle competenze di base
Le Regioni convengono nel “considerare tali standard il riferimento comune per consentire la spendibilità nazionale degli esiti formativi certificati”.
La certificazione ECDL start viene esplicitamente indicata quale standard formativo minimo di riferimento per l’Area tecnologica (Accordo 15-01-14).

“Linee guida sulla qualità dei beni e servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della PA”.
Indicano nei profili professionali EUCIP/eCFplus lo standard di riferimento per la definizione dei capitolati tecnici dei bandi di gara per le forniture ICT (Manuale n. 10 “Organizzazione della funzione ICT e Dizionario dei profili professionali” riguardante i modelli organizzativi e le competenze professionali per il governo dell’ICT in ambito pubblico)
 
Direttiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 22 maggio 2009.
L’Autorità Garante evidenzia che risultano “contrari ai principi della concorrenza un livellamento ed un’equiparazione, di fatto e non motivati, tra tutte le certificazioni informatiche esistenti nel mercato a prescindere dalle rispettive specificità” e prevede che “le Pubbliche Amministrazioni si debbano attenere, nell’effettuare le proprie scelte, a criteri generali e oggettivi”. In particolare, tali criteri devono:
“rispondere a (ed essere coerenti con) le esigenze e le finalità pubbliche che vengono perseguite nell’atto di richiedere (acquisire e/o valutare) una certificazione informatica.
E’ auspicabile peraltro che gli obiettivi pubblici perseguiti siano coerenti con le linee guida e gli indirizzi ufficiali via via adottati in materia di soluzioni e applicazioni informatiche, dalle competenti autorità legislative e/o governative”;
basarsi su “l’aderenza della certificazione informatica a determinati parametri, quali ad esempio:
- la neutralità rispetto alle varie piattaforme informatiche;
- l’interoperabilità;
- il focus su sistemi open source e/o su sistemi proprietari;
- l’uniformità;
- la diffusione internazionale”.
Lettera del MISE del 09-06-09 che richiama la letterera AGM del 22-05-09
Direttiva richiamata, tra l’altro, dal MIUR con la Nota AOODGAI 8216 del 16 maggio 2012 indirizzata alle Istituzioni scolastiche. Le Scuole debbono attenersi ai principi indicati dall’Autorità Garante nella scelta delle certificazioni da adottare tra quelle esistenti nel mercato nell’ambito dei progetti PON “Competenze per lo Sviluppo” (apd. 1  MIUR  8216 mag 12 (MISE 19 mar 09)  e apd. 2  MIUR  8216  mag 12 (AGCM  22 mag 09) .
 
Linee guida e Rapporto sul futuro della formazione in Italia
presentate il 15 dicembre 2009 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Viene prevista la necessità di “efficaci strumenti di monitoraggio e valutazione delle attività di formazione, per garantire la trasparenza nella gestione dei fondi interprofessionali, e consentire una effettiva integrazione e valorizzazione delle politiche di formazione continua, in vista degli obiettivi europei per il 2020.”
“L’innalzamento e l’aggiornamento del livello di qualificazione, se spesso è fatto corrispondere all’acquisizione di titoli di studio più alti, non può certo prescindere dalla realistica valorizzazione di conoscenze, abilità, competenze, certificate e validate alla conclusione di esperienze di apprendimento non formale e informale. D’altra parte, una buona certificazione delle competenze richiede di proseguire il lavoro – già iniziato nel 2008 in sede tecnica – per la definizione di standard professionali di riferimento, che servano a orientare la valutazione degli esiti dell’apprendimento formale, non-formale e informale, senza tuttavia vincolare l’offerta formativa al miope allineamento con standard lontani dalla realtà e poco efficaci.”
“È indispensabile che mondo della formazione e del lavoro utilizzino il linguaggio delle competenze per poter mettere in trasparenza e giocare d’anticipo sulla domanda e l’offerta di professionalità.”
 
Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, 92” (G.U. 15 febbraio 2013, n. 39).
Disciplina a livello nazionale il riconoscimento delle competenze comunque acquisite.
E’ finalizzato a promuovere la mobilità geografica e professionale, favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro ed accrescere la trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni e l’ampia spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo. D Lgs 16 gen 13, n 13
 
Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 sulla referenziazione del sistema italiano delle qualificazioni al quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) di cui alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008”
Il Rapporto nazionale di referenziazione all’EQF – recepito nell’Accordo – in merito alle “Qualificazioni rilasciate da soggetti privati” riporta:
"Per quanto riguarda la certificazione delle competenze informatiche, si è diffusa a livello europeo l’ECDL (European Computer Driving Licence) ossia la Patente Europea del Computer. E’ un sistema di certificazioni che attesta la capacità di saper usare il personal computer a diversi livelli di approfondimento e di specializzazione e costituisce uno standard di riferimento internazionale. La certificazione ECDL è riconosciuta internazionalmente e prova che il suo titolare conosce i principi fondamentali dell’informatica e che possiede le capacità necessarie per usare con cognizione di causa un personal computer e i principali programmi applicativi. Essa si rivolge agli studenti, ai lavoratori, al comune cittadino, cioè a tutti coloro che hanno interesse a dimostrare la propria abilità nell’uso del computer. L’ente certificatore per l’Italia del Programma ECDL è l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico)" (paragrafo 3 della Sezione 2, pag. 60 e 61)
 
Certificato di Accreditamento n. 092C di ACCREDIA in data 1 aprile 2014.
Atto di accreditamento della certificazione ECDL ai sensi del Decreto Legislativo 16 gennaio, n. 13.
 
Linee Guida del Programma Nazionale per la Cultura, la Formazione e le Competenze Digitali del maggio 2014.
Si propongono di favorire l'innesco di un circolo virtuoso tra la domanda di servizi, l'offerta da parte delle organizzazioni pubbliche e private e lo sviluppo di professionalità innovative e adeguate per la rivoluzione digitale.
I progetti di AICA sono di riferimento nelle best practice inserite nelle Linee Guida. Si cita, ad esempio, il progetto svolto da AICA insieme a MIUR e Confindustria Digitale per la creazione di un modello di introduzione di EUCIP/eCFplus nei curriculi degli Istituti Tecnici ad indirizzo Sistemi Informativi Aziendali, ora già adottato da circa 160 istituti.